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Io non sono la mia stomia – La storia di Marino
Sono Marino, capocantiere in pensione. Sono sposato, mi piace viaggiare e la mia più grande passione è andare a cavallo. Una passione che mi ha trasmesso mio padre, che oggi non c’è più. Prima gareggiavo, adesso adoro fare lunghe passeggiate a cavallo, da solo o in compagnia. Stare a contatto con la natura mi rilassa molto. Poi adoro viaggiare e andare in moto (ho fatto diverse vacanze spostandomi così) e con mia moglie andiamo anche a ballare il liscio. La stomia non ha rappresentato un limite alle mie passioni: ho dovuto prendere qualche accorgimento in più, ma sono tornato a dedicarmi a tutte le attività che svolgevo prima. Addirittura, mi manca il lavoro: a me è sempre piaciuto stare in mezzo alla gente e quando vedevo le opere finite, per me era un grande motivo di soddisfazione.
Perché hai dovuto affrontare l’intervento per il confezionamento della stomia?
La mia è una storia un po’ particolare: sono affetto dalla malattia di Crohn, ma non è stata quella la causa che mi ha portato ad affrontare l’intervento. Nel 1996 sono stato operato di appendicite e non ho avuto particolari problemi fino al 2004, quando a causa di alcune aderenze, ho effettuato una nuova operazione. Nel 2023 ho avuto un blocco intestinale: i medici mi dicevano che la situazione era davvero complicata e rischiavo la vita: ho affrontato l’intervento per il confezionamento di stomia che, posso dire, mi ha salvato la vita.
C’è qualcuno che vorresti ringraziare?
Mia moglie e mio figlio, che mi sono sempre stati vicini, così come i miei amici. E poi Eliana Guerra, la mia stomaterapista degli Spedali civili di Brescia. Mi ha sempre incoraggiato, guidato e, laddove ne avessi bisogno, dato la spinta emotiva per affrontare le difficoltà, che ci sono, ma non sono insormontabili.
Cosa vuoi dire a chi vive la tua stessa esperienza?
Di non mollare mai. Se si incontra qualche incidente di percorso, non bisogna farsi prendere dal panico: basta cambiare la sacca e ricominciare; basta avere l’occorrente per cambiarsi e si torna alla vita. Ci vuole un po’ di buona volontà e la capacità di sdrammatizzare: ridere, secondo me, è la chiave per riprendere tutte le proprie attività senza preoccupazioni.
Come hai conosciuto il servizio Convatec me+?
Me lo ha consigliato Eliana, la mia stomaterapista. È stato ed è tutt’ora un supporto importante per riprendere la mia vita.
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